concerto #1
stasera concerto
milano musica. suona il quartetto Arditti in un teatro
dalverme vuoto per trequarti (you're welcome).
Ricordo la mia prima volta col QA a Parma, in un teatro regio vuoto per più di tre quarti, con un programma impossibile in compagnia dell'amico Pietro, ora pianista a Berlino. Era forse il '96 e io non ero ancora barbuto. soprattutto, Irvine Arditti non aveva bisogno degli occhiali per suonare.
Tutto ciò è confortante, finché il cambiamento si misura in calvizie e presbiopie e banale decadimento fisico.
Oltre all'Irvine ho rivisto con piacere il Baboni Schilingi. Ricordo di averlo conosciuto (non che da allora sia nata un'amicizia, devo ammetterlo) ad un convegno pavese su Caos e complessità e insieme a lui Ivan Fedele e qualche altra capoccia dell'IRCAM.
BS non porta occhiali ma ha perso un po' di capelli.
E' salito sul palco con un certo imbarazzo (il che gli fa onore) però non ha l'aria di uno che ha letto Benjamin (e dire che ne è passato di tempo dal convegno pavese). Confesso che nell'intervallo, memore del convegno pavese di cui sopra, dividevo il pubblico tra quelli che hanno letto "L'opera d'arte nell'epoca della riproducibilità tecnica" e quelli che non l'hanno letto. Hanno vinto i secondi, ma non di molto.
Se il gioco vi piace potete provare con "L'uomo senza qualità" e "Il capitale". E' sufficiente un luogo mediamente affollato.
Se invece vi offrono di andare a sentire il notturno di Berio sappiate che è uno degli ascolti più difficili che vi possano capitare.